Quello che sulla Palestina non vogliono che si sappia. Dati, interviste, rassegne stampa, recensioni, eventi, storia. Fonti informative palestinesi, israeliane, internazionali e soprattutto notizie da chi è sul luogo o ne proviene.
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26 gennaio 2023 ore 7 del mattino: l'esercito israeliano (IDF) fa irruzione, con un furgone camuffato da trasporto del latte, nel Campo profughi di Jenin. Tra lo sbigottimento dei passanti, sono sopraggiunti altri militari, a decine, a bordo di jeep corazzate. Nel conflitto che ne è scatutito e andato avanti per tre ore, sono stati uccisi 11 palestinesi tra cui due civili, un uomo e una donna di 60 anni. La Jihad ha dichiarato che solo due delle vittime erano propri affiliati, quattro appartenevano ad Hamas e l’altro alle Brigate di al-Aqsa, braccio armato di Fatah. Almeno ventinove palestinesi sono stati feriti, quattro in modo grave, secondo il ministero della Salute di Ramallah. Il presidente Abu Mazen ha dichiarato tre giorni di lutto con bandiere a mezz’asta e come primo passo ha archiviato il coordinamento con Israele per garantire la sicurezza. Il giorno dopo un ragazzo palestinese del campo di Jenin, attacca un gruppo di coloni Israeliani e ne uccide 9. Il nuovo governo Netanyhau in cui i ruoli principali sono ricoperti da rappresentanti di un’estrema destra aggressiva, ostile a qualsiasi intesa con i palestinesi e sostenitrice delle maniere forti, influisce su tutto il MO e mette a rischio la stabilità dello stato di Israele stesso, il popolo palestinese e lo stesso popolo israeliano. Il ruolo dell’Europa è svanito sotto l’ombra del conflitto Russo-Ucraino.
Ore di morte e violenza che hanno riportato alla memoria collettiva palestinese l’offensiva «Muraglia di Difesa» del 2002 quando l’esercito israeliano distrusse più della metà del campo profughi.
A Firenze il 24 Gennaio si è svolto presso Palazzo Bastogi nella sala Spadolini della Regione Toscana il Convegno "La Difesa dei Diritti umani in Palestina".
Roger Water: "Mother" Radiodervish. "Lontano" Roger Water : "The brave of being out of range" Rin Banna: "A time to cry" Mohammed Bakri: Voci dal Film-doc: "Jenin Jenin" del 2002
Il convegno sulla Palestina a Firenze con il patrocinio della Regione Toscana
CHI COMANDA IN ITALIA ?
Apartheid: insieme di atti disumani derivanti da politiche e pratiche di discriminazione e segregazione attuate da un gruppo razziale di esseri umani su un'altro. Secondo Amnesty InternationalApartheid è il crudele sistema di dominazione e oppressione messo in atto dallo Stato di Israele nei confronti della Popolazione palestinese.
Denunciare l'Apartheid è una connotazione politica ? Questo è il pretesto con cui è stato cancellato il contratto di Invictapalestina con la Ditta che si occupa della pubblicità dinamica alle pensiline degli autobus di Torino dove Invicta aveva stipulato un contratto per esporre il messaggio di Amnesty International: "APARTHEID: UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA' "(risoluzione ONU n.3068 del 30 novembre1973). L'"influente personaggio" che ha censurato i manifesti di Torino, ha applicato la stessa censura in maniera preventiva a Milano dove la Campagna sarebbe proseguita e i messaggi che sarebbero stati esposti in questi giorni avrebbero avuto spazio in un grande schermo a led composto da cinque pannelli, di quattro metri per due, nella Galleria Mondadori. Tra le voci di protesta quella di Tommaso Montanari e di Gianluca Costantini, l'artista che aveva contribuito alla realizzazione del manifesto con un suo disegno. Rosario Citriniti di Invicta Palestina ci racconta in quest'intervista, in parte autocensurata, i retroscena di questa avventura. Invictapalestina nasce in Calabria nel 2010 come Centro di documentazione, cura una pagina Facebook, e un blog. In questo link troverete tutti gli articoli connessi a questa Campagna: https://www.invictapalestina.org/archives/47713
“Non andiamo via finché non troviamo un'alternativa”. È l'Imam di Firenze, Izzedin Elzir, in occasione dello sfratto della Moschea a piazza dei Ciompi. Venerdì è il giorno della preghiera e i fedeli e gli attivisti stazionano davanti e dentro la moschea. “Spero di poter trovare un altro luogo anche domani, anche stasera - ha aggiunto l'Imam-.. Non voglio danneggiare un'altra realtà.Ringrazio chi fa la sua parte per garantire i diritti a tutti: una parte di questo diritto è quello della proprietà e deve essere garantito, noi siamo i primi a dire che dobbiamo dare indietro” l'immobile visto che la società Finvi “lo ha voluto indietro. Vorrei però sottolineare che abbiamo pagato gli affitti, tocca alla proprietà dimostrare che non sono stati pagati. Come noi affermiamo il diritto” di Finvi “di mantenere la sua proprietà, affermiamo un diritto, sancito dalla Costituzione, di pregare in tranquillità e questo noi lo possiamo fare grazie ai nostri concittadini (Art.19). Alla proprietà chiediamo pazienza”.