Buongiorno Palestina 66

Antisemitismo: NO all’utilizzo strumentale

Parti importanti della società Civile stanno reagendo all’uso strumentale e politico del termine “antisemitismo” divulgato dall’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) con relativi allegati. Punto di riferimento di questa reazione è una lettera pubblicata sul Guardian a fine novembre 2020, da parte di 122 personalità del mondo accademico, artistico, scientifico arabo e palestinese, a cui hanno fatto seguito 276 firme di sostegno da parte di colleghi/e del mondo italiano dello spettacolo, accademico, artistico, scientifico e musicale, e anche di un folto gruppo di ebrei di diversi paesi.

Il Dott. Domenico Gallo, magistrato della Cassazione e già senatore della Repubblica è oggi ai nostri microfoni per rispondere alle nostre domande sul contenuto del documento dell’ IHRA, sul suo valore legale, sul Diritto Internazionale e i Diritti Fondamentali dell’uomo.

Musica:

  • La lunga marcia del Ritorno, documentario sulla valle del Giordano per la regia di Ugo Adilardi
  • Souad Massi, in “Salam” (dal  film Between Heaven and Earth)  della regista palestinese Najwa Najjar
  • “Raise the keffiyeh” di Mohammed Assaf.

Ultime puntate della trasmissione

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6 comments for “Buongiorno Palestina 66

  1. MASSIMO FOLLIS
    21 Gennaio 2021 at 13:57

    Condivido pienamente l’iniziativa. L’uso che si fa del termine antisemitismo implica la completa sovrapposizione tra ebraismo e sionismo. Il che è un falso storico

  2. emanuele
    22 Gennaio 2021 at 10:46

    Buongiorno, vorrei tanto sentire questa intervista con Domenico Gallo ma quando clicco sulla freccetta non parte nessuna registrazione. Evidentemente qualcosa non funziona. Non riesco ad ascoltarla né utilizzando il computer (Mac) né il mio IPhone. Potete aiutarmi?

    • 27 Gennaio 2021 at 19:01

      Salve, ho verificato di nuovo il link e funziona perfettamente. Provi di nuovo, probabilmente il problema è sul cellulare. Ci faccia sapere se ci è riuscito.

  3. carlo tagliacozzo
    24 Gennaio 2021 at 15:26

    La lettera si riferisce alla definizione di antisemitismo dell’IHRA (Alleanza Internazionale per la memoria dell’Olocausto) definizione che per altro anche il consiglio dei ministri del nostro paese ha assunto il 17 gennaio 2020: “L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree, o non ebree, e/o la loro proprietà, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto”.
    Dal verbale della decisione del cdm risulta solo questo senza alcun cenno agli esempi

    • Claudio Lombardi
      28 Gennaio 2021 at 08:59

      Importante la nota di precisazione di Carlo Tagliacozzo su quello che il CdM italiano ha condiviso nel documento IHRA. Il problema è infatti che spesso viene spacciata per accettazione di TUTTO il documento IHRA quella che invece è solo l’accettazione della definizione di antisemitismo, peraltro condivisibile.
      Quando il documento IHRA viene proposto, l’argomentazione a sostegno è che esso è stato già accettato dal CdM italiano, dalla UE, da questo e da quello, ma non viene detto quale parte del documento è stata condivisa, dando ad intendere che siano state condivise anche le 11 esemplificazioni di cui 7 blindano Israele da critiche. Viene inoltre affermato che tale documento equipara antisionismo con antisemitismo, il che non è vero. Tale equiparazione è sicuramente ciò a cui il documento subdolamente mira attraverso le 11 esemplificazioni, però nel documento né il termine antisionismo né quello di sionismo vengono mai menzionati. Perchè ,per dirla in modo semplice, il senso del documento IHRA è che Israele può sì venire criticata, però deve essere sempre Israele a stabilire quali critiche si possono o non si possono fare.

      • 28 Gennaio 2021 at 15:12

        In risposta a carlo tagliacozzo.
        Importante la nota di precisazione di Carlo Tagliacozzo su quello che il CdM italiano ha condiviso nel documento IHRA. Il problema è infatti che spesso viene spacciata per accettazione di TUTTO il documento IHRA quella che invece è solo l’accettazione della definizione di antisemitismo, peraltro condivisibile.
        Quando il documento IHRA viene proposto, l’argomentazione a sostegno è che esso è stato già accettato dal CdM italiano, dalla UE, da questo e da quello, ma non viene detto quale parte del documento è stata condivisa, dando ad intendere che siano state condivise anche le 11 esemplificazioni di cui 7 blindano Israele da critiche. Viene inoltre affermato che tale documento equipara antisionismo con antisemitismo, il che non è vero. Tale equiparazione è sicuramente ciò a cui il documento subdolamente mira attraverso le 11 esemplificazioni, però nel documento né il termine antisionismo né quello di sionismo vengono mai menzionati. Perchè ,per dirla in modo semplice, il senso del documento IHRA è che Israele può sì venire criticata, però deve essere sempre Israele a stabilire quali critiche si possono o non si possono fare. Claudio

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