Diretta radio del Wombat per il corteo in difesa degli spazi occupati, in partenza alle 17 da Piazza Puccini a Firenze.
Per ascoltare la diretta —–> https://wombat.noblogs.org/streaming/
Aggiornamenti:
ore 18:00 – Il corteo non è autorizzato a partire. Continua il presidio in piazza.
Prima corrispondenza: [archiveorg presidiodinamico1 width=640 height=30 frameborder=0 webkitallowfullscreen=true mozallowfullscreen=true]
ore 18:35 – Il presidio si muove all’interno della piazza (il cavallo scosso arriverà per primo).
Seconda corrispondenza, e racconti dall’area cani sotto sgombero: [archiveorg presidiodinamico2 width=640 height=30 frameborder=0 webkitallowfullscreen=true mozallowfullscreen=true]
Terza corrispondenza: l’occupazione della Facolta’ di Architettura dedicata ad Afrin: [archiveorg postawombat_insiberia_Ark1 width=640 height=30 frameborder=0 webkitallowfullscreen=true mozallowfullscreen=true]
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Sale concerti, case, biblioteche, serigrafie, auto-produzioni, officine, palestre e luoghi di ritrovo non sono che gli elementi più evidenti della ricchezza rappresentata dagli spazi occupati. Il loro reale valore si trova appena al di sotto di questa superficie, nei legami che queste realtà intessono con la città e il territorio che le circonda. Legami tanto più forti perché al di fuori della logica del profitto personale. Mentre svolgiamo dei lavori assieme, mentre partecipiamo ad un’iniziativa o anche solo trascorriamo un po’ del nostro tempo libero in uno spazio lontano dal sessismo, dall’omofobia e dalla paura del diverso, noi siamo già in piccolo la presentificazione del mondo che sogniamo. Un sogno che non può certo essere racchiuso tra quattro mura ma che qui si organizza per riversarsi sul territorio che lo circonda, arrivando anzi spesso a rappresentare una ricchezza per questo territorio e per le sue esigenze, in termini di spazio di incontro e confronto. Nella loro diversità, ogni occupazione rappresenta tutto ciò e molto altro, sia che ad essere occupata sia una palazzina, una fattoria, un giardino, una scuola superiore o un’aula autogestita. Nella nostra città, ma purtroppo non solo, sempre più spazi vengono sgomberati dalle forze dell’ordine. Mentre moltiplica gli avvisi di sgombero, la questura cerca anche di scongiurare il riprodursi di questa pratica con risposte immediate e violente, denunce, arresti e fogli di via. Lo scontro sta vertendo cioè su di un piano che mira sempre più alla disgregazione e all’isolamento. Ma l’amministrazione si illude se pensa che questi spazi appartengono soltanto a chi vi risiede o a chi li gestisce, essi appartengono a tutte le persone che li attraversano e da questi saranno difesi, oggi con un corteo, domani davanti gli edifici sotto attacco.