Non potendo pedalare davvero abbiamo giocato ad infettare gioiosamente i social con una Virtual Critical Mass.
Una #CMVIR per riconoscerci e salutarci con tante biciclettine sullo schermo dei nostri telefonini, ascoltando la stessa musica. Un’app, una webradio https://wombat.noblogs.org e l’idea di giocare assieme, di sentirci comunità, Massa Critica.
In questo momento di caccia alle streghe l’IDEA della Critical Mass è il nostro modo di essere e pensare.
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Le idee non hanno bisogno dello spazio fisico per muoversi, devono essere solo veicolate.
Nella Critical Mass non c’è un leader, non c’è un percorso, scorre ed è.
Critichiamo il deteriorarsi della qualità della vita, a partire dai livelli di inquinamento dell’aria e dell’inquinamento acustico, che i mezzi a motore creano nelle città, all’incapacità di riconoscersi in una Comunità.
Noi invece siamo una Comunità nella vita reale e nel virtuale.
Ciò che pensiamo è ciò che siamo, non possono togliercelo le restrizioni né i divieti, non ce lo può togliere la limitazione spaziale, perché la nostra idea è ed esiste a prescindere dallo spazio fisico.
La Bicicletta non è un fine, è un mezzo: resistente, leggero, autonomo, sano. Nel suo essere da’ forma ad un modo altro di rapportarsi all’esistente, sia nel reale, sia nel virtuale.
La Massa Critica, crea e percorre spazi prima ritenuti impercorribili ed inaccessibili, sostiene e festeggia il principio di autodeterminazione di individui e popoli, che siano liberi di muoversi autonomamente, senza restrizioni o confini, attraverso mari e terre non più resi ostili.
NON VOGLIAMO LA NORMALITÀ PERCHÉ LA NORMALITÀ È IL PROBLEMA
NOI NON FACCIAMO TRAFFICO, NOI SIAMO IL TRAFFICO