Palestine News n. 9
ZEITUN in arabo significa ulivo. In tutte le culture mediterranee questa pianta ha una valenza particolare, sia dal punto di vista alimentare che simbolico.
Nel caso della Palestina l’espulsione della popolazione nativa prima e l’occupazione israeliana della Cisgiordania e di Gaza poi hanno attribuito all’ulivo un ulteriore significato: la resistenza di un intero popolo, la caparbia volontà di continuare ad esistere nonostante tutto. L’albero contorto, rugoso come le mani di chi lo coltiva, ha resistito per secoli ad ogni avversità e ha continuato a donare i suoi frutti ai coltivatori palestinesi che se ne prendono cura. Per questo dal 1967 fino al 2013 l’esercito ed i coloni israeliani ne hanno sradicati più di 800.000, con lo scopo di togliere ai contadini il principale mezzo di sostentamento ed obbligarli ad andarsene. Non ci sono riusciti e non ci riusciranno. Se la lotta dei palestinesi e la solidarietà internazionale saranno in grado di impedirlo, gli ulivi continueranno a crescere su quella terra.
ZEITUN ha iniziato da circa sei anni un lavoro di traduzione di articoli della stampa internazionale che raccontano quanto avviene in Israele/Palestina da una diversa prospettiva. Dal 2015 sono passati da una mailing list alla creazione di un sito che consentito ad un numero maggiore di persone di leggere gli articoli tradotti e la creazione di un archivio facilmente consultabile. Per onorare la capacità di non piegarsi, dell’ulivo e dei palestinesi, Zeitun ha scelto questo nome per il gruppo che anima questo sito. Le principali fonti da cui Zeitun ricava i testi da tradurre sono il quotidiano israeliano Haaretz, il sito israeliano + 972 e quelli palestinesi Electronic Intifada, Al Shabaka, Maan News, ed altri che si occupano in generale di Medio Oriente, come Middle East Eye e Middle East Monitor
La selezione degli articoli è fatta da Amedeo Rossi e Carlo Tagliacozzo, Il gruppo dei traduttori comprende Aldo Lotta, Amedeo Rossi, Cristiana Cavagna,Giuseppe Ponsetti, Luciana Galliano, Mirella Alessio e Stefania Fusero.
Musica:
- “Ana Yusef ” مرسيل خليفه انا يوسف مترجمه بالايطاليه – con le parole di M. Darwish e la musica di Michel Kalife
- “Closure War Crime “- di Doc Jazz – Palestinian composer/musician/producer dal suo nuovo album ‘InsuRgency” (Insurrezione)
- “Passanti tra parole fugaci “, dal Festival di Matera “Orientalismi“. Omaggio a Edward Said – con le parole di Mahmoud Darwish
- “Holm” Sogno, di Emel Mathlouthi: – آمال مثلوثي – from The Double Album “The Tunis Diaries”
- “Moussolou“, by Salif Keita, omaggio a tutte le donne
- “Think of others ” فكر بغيرك by Mira Awad ميرا عوض. poesia di M. Darwish
- “Musica per un matrimonio con l’amico martire“.